Oggi il Flow 🏄🏼♂️ ci porta a parlare di Shrinkflation, perché ci sono grosse novità. Poi parliamo di Generazione Beta, perché si chiamano così coloro che nasceranno tra il 2025 e il 2039. Alla fine, un giro sui miei social per rivedere (nel caso ve li foste persi) alcuni contenuti. Benvenuti nel Flow!💨
💫 Main Flow: un pensiero per ragionare insieme
Shrinkflation: arriva una legge, ma si poteva fare meglio.
E’ il carrello a essere diventato troppo grande oppure sono i prodotti ad essersi ristretti? 🤔 La domanda, ovviamente, è retorica: chi mi segue sa da quanto tempo denuncio l’odioso fenomeno della shrinkflation (dal verbo inglese to shrink, restringersi + inflation, aumento dei prezzi).
Di cosa si tratta? Vediamo ridursi, giorno dopo giorno, il contenuto dei prodotti (non solo alimentari) mentre le confezioni restano sempre uguali 📦 per confondere chi acquista la solita busta di biscotti, il vasetto di yogurt o quel flacone di detersivo... Senza dire che con tutta quella scatola inutile si danneggia anche l'ambiente perché ne basterebbe di meno! ☠️
Cosa abbiamo fatto contro la shrinkflation?
📌 Con Consumatori.it abbiamo depositato diverse segnalazioni all'Autorità Antitrust che però non ha saputo cogliere il punto: è ovvio che le informazioni sul contenuto e l’indicazione del prezzo al chilo accompagnano il prodotto, ma è altrettanto vero che il consumatore può essere ingannato negli acquisti abituali, soprattutto se le confezioni restano di uguali dimensioni.
📌 Con la nostra protesta siamo arrivati alla Commissione parlamentare di inchiesta sui diritti dei consumatori dove ho depositato un dossier con centinaia di immagini, raccontando anche quello che si sta facendo nel resto d'Europa (la Francia ha recentemente approvato una normativa a tutela dei consumatori).
💡La novità di queste settimane è l’arrivo di una legge che dovrebbe imporre alcuni obblighi informativi a carico dei produttori che “sgrammano” i prodotti. Uso il condizionale perché, secondo alcuni, questa normativa potrebbe essere “sbagliata” e potrebbe persino rischiare di essere fermata dall’Europa. Ma andiamo con ordine.
Cosa prevede la legge contro la shrinkflation
Nella Legge sulla concorrenza 2024 c’è, appunto, una norma che introduce nuovi obblighi di trasparenza all’interno del Codice del consumo (art. 15 bis). A partire dal 1° aprile 2025, tutti i produttori dovranno:
❌ Informare esplicitamente i consumatori quando riducono la quantità di un prodotto, mantenendo lo stesso packaging.
❌Apporre nel campo visivo principale della confezione la dicitura: “Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità”.
❌Mantenere questa informazione visibile per almeno sei mesi dall’immissione in commercio del prodotto modificato.
I dubbi sulla nuova normativa
Pur apprezzando la volontà di individuare soluzioni a questo fenomeno sempre più diffuso, devo dirvi che sono abbastanza preoccupato per la concreta applicazione delle nuove norme: semplificando, sarebbe facile aggirarle con l'introduzione di un nuovo formato 📦 solo leggermente diverso dal precedente, così sottraendosi agli obblighi informativi.
La legge italiana è sbagliata?
Come se non bastasse, negli ultimi giorni qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il Governo italiano avrebbero commesso alcuni errori nell’iter di approvazione della legge contro la shrinkflation violando la procedura richiesta dall’Ue per modificare norme che incidono sulla libera circolazione delle merci nel mercato unico.
Del resto, per ora, l’Italia è l’unico Paese dell’Ue (con la Francia🇫🇷) ad aver approvato una legge simile: Parigi, però, avrebbe fatto le cose per bene, a differenza nostra (è stato il sito internet Pagella Politica a far notare che il Governo e il Parlamento non avrebbero seguito correttamente la procedura di notifica alla UE prevista per dare il tempo alla Commissione di verificare che la norma sia conforme ai regolamenti del mercato unico).
Staremo a vedere… quel che è certo è che molti produttori hanno già ridotto il peso dei prodotti in questi mesi e chi non lo ha ancora fatto avrà tempo fino ad aprile! Anzi forse di più se Bruxelles farà obiezioni. 👀 Insomma a volte abbiamo la sensazione che a restringersi siano sempre e solo i nostri diritti di consumatori.
🌊 Flow Notes: cose che noto in giro
Ecco la “Gen Beta”, quella che vivrà provvisoriamente.
Per lo spazio Flow Notes, questa settimana ho notato diversi articoli sulla “Generazione “Beta”: è stata la società di ricerca sociale australiana McCrindle ad annunciare che si chiameranno proprio così i nati tra il 2025 e il 2039.
E per chi -come me- avesse perso il conto, sarà molto utile l’infografica con la nomenclatura delle 7 generazioni catalogate fino ad oggi (tratta dal sito Mccrindle.com.au)
Ora, non so voi, ma io trovo che l’ordine dell’alfabeto greco 🇬🇷 (dopo alfa, beta) ci regali qualcosa di poeticamente ironico nel chiamare "Beta" proprio la generazione che (glielo auguro) potrebbe insegnarci il valore del non-definitivo.
Mi spiego: da appassionato di consumi, ho visto passare “versioni beta” di qualsiasi cosa, dai software alle scarpe da ginnastica, fino ai programmi di governo: il "versioning" (1.0, 2.0, beta, release...) ha colonizzato il nostro modo di pensare. Viviamo cercando la versione definitiva dei prodotti, ma anche di noi stessi: io personalmente soffro di FOBO (fear of best option), la paralisi degli acquisti nell’attesa che esca una versione migliore di un determinato prodotto...
Del resto siamo quelli che scrolliamo all’infinito alla ricerca della “versione definitiva”: dai social, alla vacanza, alla cena, al partner... Ma cosa succederebbe se questa Generazione Beta fosse diversa? Se finalmente comprendesse che "beta" non è uno stato temporaneo da superare, ma un modo di essere? Insomma, non più “beta testing”, ma “beta living”?
👉🏽Ho approfondito il ragionamento in un post su Linkedin, ma anche nel mio podcast Scontrini. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate!
⚡️Social Flow: un giro sui miei social
Che ne dite di Linkedin?
Per lo spazio Social Flow, per prima cosa vi segnalo che nelle ultime settimane ho cominciato ad utilizzare (più intensamente) Linkedin: sono iscritto da un sacco di tempo, ma tendenzialmente ero lì soprattutto per leggere le cose postate da altri. Pubblicavo al massimo uno/due post al mese, nulla di “impegnativo”. Durante le vacanze invece ci ho preso gusto e allora ecco una prima selezione di riflessioni che ho scritto su Linkedin.👇🏽
🎉Dapprima ho riflettuto su quella montagna di auguri che ci arrivano durante le feste da colleghi e conoscenti, ma spesso anche dalle aziende. Voi cosa ne pensate? Utili o dannosi? Trovate qui la mia riflessione su Linkedin. Mentre in un altro
🏋🏻♀️Se invece con l’inizio del nuovo anno state pensando di iscrivervi in palestra, sarebbe utile leggere il mio post sul rischio di contratti capestro. Trovate qui la mia riflessione su Instagram!
🚙Passando invece ai miei video , nel primo qui sotto vi propongo tre trucchi per non farvi fregare quando vi fermate a mangiare in autostrada.👇🏽
📦Un altro video l’ho fatto sull’ansia che ci prende quando attendiamo un acquisto fatto online e sappiamo che il corriere potrebbe non trovarci a casa. Voi lo sapevate come dovrebbe comportarsi in questi casi? 👇🏽
Bene, per oggi è tutto, ci vediamo prestissimo 🥰 proprio qui, nel Flow!
Massimiliano
Articolo molto utile, grazie per le informazioni.
Come sempre... fatta la legge trovato l'inganno! Io ci spero sempre, ma poi raramente si riesce a tutelare noi consumatori. Apprezzo comunque il lavoro divulgativo che fa per sensibilizzare l'opinione pubblica! Grazie