Oggi il Flow 🏄🏼♂️ ci porta a parlare dei colori utilizzati dal marketing: avete notato che pubblicità, insegne commerciali e confezioni dei prodotti sono spesso caratterizzati da colori ricorrenti? Poi parleremo delle lancette degli orologi⌚️perché anche lì c’è qualcosa che ritorna…
Ma prima di cominciare questo “viaggio cromatico”, vi ricordo che nell’ultimo numero di Consumer Flow💨 abbiamo parlato di Shrinkflation (grosse novità in arrivo) e di Generazione Beta (si chiamano così coloro che nasceranno tra il 2025 e il 2039). Se vuoi rileggere la puntata precedente, la trovi qui!💨
💫 Main Flow: pensieri per ragionare insieme
I colori del marketing
Oggi voglio parlarvi di come il marketing usa i colori per influenzare le nostre scelte d'acquisto. Vi svelerò alcuni "trucchi del mestiere", ma anche quali sono i colori ricorrenti per diverse tipologie di prodotti e servizi.
La storia delle retine colorate
Avete mai notato che le arance 🍊sono vendute sempre all’interno di retine rosse e i limoni 🍋 in retine gialle? Non è un caso. Si tratta di un trucco chiamato "confetti illusion", un effetto ottico che sfrutta il modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni visive.
Il rosso della retina esalta il colore dell'arancia e la fa sembrare più matura e succosa. È un gioco di percezione: il nostro cervello tende a semplificare la complessità visiva raggruppando elementi simili in un'unica entità coerente, quindi il rosso della retina si "fonde" con l'arancione del frutto 🍊 facendolo apparire più appetitoso.
Seguendo lo stesso principio, i limoni 🍋 vengono confezionati in retine gialle per massimizzare l'effetto di luminosità e freschezza del frutto. E poi ancora, patate, cipolle e altri ortaggi. In tutti questi casi, le retine colorate creano un'illusione di perfezione e qualità superiore del prodotto.👨🏻🌾
🌍Ovviamente, lo dico subito, nonostante l'efficacia di questa strategia di marketing, è importante considerare l'impatto ambientale delle retine in plastica. Suggerisco di preferire l'acquisto di frutta sfusa, riducendo così l'utilizzo di imballaggi non necessari.
Il grande teatro dei colori nel marketing
Ma la storia delle retine colorate è solo l’inizio… Il marketing usa i colori in modo molto più sofisticato di quanto possiate immaginare. Lasciate che vi racconti alcuni esempi che ho osservato nei miei anni di analisi del settore.
📌 Prodotti alimentari: i prodotti "light" o dietetici spesso usano colori pastello o il bianco per suggerire leggerezza; il verde è usato per prodotti biologici o naturali per evocare natura e salute; nero, blu e marrone sono utilizzati per prodotti premium per comunicare ricercatezza. Le acque minerali prediligono azzurro e blu per suggerire purezza.
📌 Ristoranti e fast-food: avete notato una prevalenza di rosso e giallo? Il rosso stimola l'appetito, mentre il giallo attira l'attenzione. Insieme, questi colori ci spingono a mangiare di più e più velocemente!
📌 Prodotti salutistici: per i prodotti "light" si scelgono generalmente confezioni bianche o colori pastello per farci pensare alla leggerezza. E il verde? È il colore preferito per tutto ciò che deve sembrare "naturale" o "biologico".
📌 Prodotti per la pulizia: dominano blu e bianco per comunicare igiene e pulizia; il verde è usato per prodotti ecologici; il giallo per prodotti al limone, sinonimo di freschezza profumata.
📌 Prodotti hi-tech: alcuni usano il bianco per simboleggiare minimalismo e innovazione; altre case prediligono il blu per evocare affidabilità, mentre il mondo del gaming usa spesso il nero con accenti fluorescenti come icona di modernità.
📌 Prodotti cosmetici: si ricorre ancora al rosa, ma anche celeste e verde acqua, per i prodotti destinati a un pubblico femminile; blu, arancio e nero per linee maschili; oro e argento per prodotti anti-age e lusso.
📌 Banche e assicurazioni: il blu trasmette affidabilità e sicurezza; il verde suggerisce crescita e prosperità; il grigio (e in genere i colori “neutri”) servono a evocare professionalità.
📌 Settore del lusso: il nero, l'oro e l'argento dominano nei prodotti premium allo scopo di giustificare prezzi più alti facendo apparire il prodotto più elegante e sofisticato.
🛡️Come “difendersi” dal marketing cromatico? Guardando “attraverso” i colori, focalizzando la nostra attenzione sulla qualità reale del prodotto, leggendo le etichette, la lista degli ingredienti, il prezzo al chilo esposto sullo scaffale. Ricordate: i colori sono potenti, ma la nostra capacità di giudizio lo è di più.
☝🏽E voi, avete mai notato come i colori influenzano le vostre scelte d'acquisto? Avete esempi da condividere? Raccontatemi le vostre esperienze.
🌊 Flow Notes: cose che noto in giro
Le lancette “ferme” degli orologi
Avete notato che nelle pubblicità (o nelle foto ufficiali dei cataloghi) gli orologi segnano sempre lo stesso orario? Fateci caso, troverete le lancette alle 10:10 e non è affatto un caso…
C’è una precisa strategia di marketing che si nasconde dietro questa circostanza:
⌚️Logo: il logo della casa produttrice (che di solito troviamo al centro del quadrante) rimane ben visibile, anzi incorniciato dalle lancette.
⌚️Simmetria: le lancette formano una “V”, creando un’immagine bilanciata.
⌚️Visibilità: con le lancette in questa posizione si evita di oscurare altri elementi del quadrante, come la data o altre “complicazioni”.
⌚️Sorriso: le lancette disposte in questa posizione ricordano un sorriso stilizzato, trasmettendo positività e buon umore.
Ma è sempre stato così? In verità, prima che le 10:10 diventassero uno standard condiviso a partire dagli anni Quaranta, l’orario più comune erano le ore 08:20 perché rispettava ugualmente il criterio della simmetria, permettendo di non coprire elementi importanti sul quadrante. Diverse ricerche di marketing svolte dalle aziende di orologi, tuttavia, permisero di notare una predisposizione più favorevole della clientela per i modelli di orologio fermi alle 10:10.
Nel 2017, un gruppo di ricerca dei dipartimenti di psichiatria e neuropsichiatria dell’Università di Tubinga (e di altri istituti in Germania, Egitto e Stati Uniti) pubblicò sulla rivista scientifica Frontiers in Psychology i risultati di uno studio che mostrò una netta preferenza per gli orologi con l’ora impostata alle 10:10, sia nella risposta emotiva sia nella propensione all’acquisto: dai risultati emerse un’elevata somiglianza tra gli orologi con le lancette posizionate alle 10:10 e una faccina sorridente 😃 mentre gli orologi con le lancette alle 08:20 richiamavano una faccina triste.😞
L’utilizzo di un’impostazione dell’ora simile a un volto sorridente, concluse il gruppo di ricerca, può influenzare positivamente la risposta emotiva dei consumatori e la loro valutazione di un orologio a livello subconscio, senza che le persone siano necessariamente consapevoli del fatto che l’impostazione dell’ora stia inducendo quell’effetto.
Ma fanno tutti così? Non tutti, è nota la scelta di Apple di mostrare le 10:09 come ora predefinita sui suoi orologi digitali che -secondo alcuni- sarebbe il modo dell’azienda per dire di essere sempre in anticipo sui tempi (e sulla concorrenza).
Ed è questo il punto della mia riflessione: possibile che per tutti gli altri produttori (o quasi) la foto perfetta debba ricorrere al piccolo “trucco” di un orario così artificialmente perfetto?
🕙 Il marketing moderno parla sempre dell'autenticità che supera la perfezione studiata a tavolino, eppure? Mentre gli orologi nelle pubblicità mostrano questo momento "ideale", la vita “reale” scorre a ritmi diversi, imprevedibili, profondamente umani.😏
Voi che ne dite? Non sarebbe forse ora di mostrare orologi che segnano orari imperfetti?
⚡️Social Flow: un giro sui miei social
Arriva il mio nuovo video-podcast
Per lo spazio Social Flow, per prima cosa, vorrei informarvi di essermi aggiunto alla numerosa lista di chi ha lanciato un video-podcast di interviste 🥹. La domanda è: ce ne era davvero bisogno?
🤣Ahahaha boh, non saprei… comunque magari date un’occhiata a “Non cliccare qui”, si chiama così e potrete trovarlo su tutte le solite piattaforme… Cliccate cliccate🤣 per ascoltarlo (qui su Spotify) o vedere l’intervista (qui su YouTube).
Scherzi a parte, abbiamo fatto un bel lavoro, parlando di rischi digitali, truffe e raggiri (e di come evitare di cadere nella trappola). Il podcast, in 4 puntate, nasce dalla collaborazione con Nexi e Mastercard e si snoda attraverso altrettante interviste nelle quali ho deciso di coinvolgere quattro esperti di comunicazione che si occupano di informare e mettere in guardia i consumatori: cominciamo con il conduttore di Mi Manda Rai Tre, Federico Ruffo per poi proseguire Simona Branchetti, conduttrice del TG5, poi Marco Carrara, che guida Timeline (Rai Tre) e infine Angelica Massera, apprezzatissima creator sui social e inviata di Striscia la Notizia.
Insomma, figure che di truffe se ne intendono e che -non troppo inaspettatamente- ci ricordano che può capitare a tutti di cadere nella trappola.🕷️
Il miei video sui social
Passando infine al recap dei miei video sui social, per chi li avesse persi, nel primo qui sotto vi racconto una truffa che può capitare quando hai appena prenotato una vacanza online👇🏽 (ps: un video da oltre 6 milioni di visualizzazioni solo su Instagram) 😱
Invece nel video qui sotto parlo della truffa del momento: sarà arrivato anche a voi il messaggino “Mamma/papà, ho rotto il telefono, questo è il mio nuovo numero….” Come comportarsi in questi casi? 👇🏽
Bene, per oggi è tutto, ci vediamo prestissimo, proprio qui, nel Flow!🌊
Massimiliano
Articoli che leggo con grande interesse, sono utilissimi. Ringrazio e stimo moltissimo chi scrive questi articoli.
Sono sempre molto interessanti le sue informazioni. Buon lavoro e grazie mille.